
06 Mag La felicità ai tempi del lockdown
Nell’aria c’è uno strano desiderio di voler restare a casa. Se è vero che tanti hanno definito il lockdown una sofferenza sociale, altri non riescono ancora a immaginare di fare ritorno alla vita di prima. Perché ci sono questi sentimenti così contrastanti? Influiscono tantissimi fattori, e qui ne prenderemo in considerazione alcuni.
Una ricerca della Myer-Briggs Company ha rilevato che il 56,8% delle persone in tutto il mondo preferisce un approccio introverso, il che significa che la maggior parte di noi sa apprezzare uno stile di vita più lento e più tranquillo. Non è però per tutti così.
Perchè reagiamo diversamente?
C’è una spiegazione a tutto questo e risiede nel dove estroversi e introversi prendono la loro energia. In generale, i primi si caricano di positività attraverso gli ambienti. I secondi invece amano trascorrere del tempo da soli o in piccoli gruppi di persone che già conoscono.
D’altro canto gli estroversi sentono il desiderio di socializzare e prendere parte ad attività ricreative e di intrattenimento. Le loro necessità sono agli antipodi da chi preferisce una vita nella propria riservatezza.
Anche sul lavoro due approcci differenti
C’è un’altra cosa che rende felici gli introversi in questo periodo: non doversi recare a lavoro. Di conseguenza raddoppia anche la loro produttività. In tempi non sospetti, nel 2010, L’Università di Harvard ha pubblicato una ricerca per evidenziare i vantaggi dei leader introversi. Ha scoperto che sono più aperti agli input collaborativi e hanno maggiori capacità di ascolto. “Mettersi in ascolto” spesso garantisce anche che i dipendenti stessi si sentano riconosciuti.
D’altro canto, in questo periodo odiano stare sempre connessi e davanti la webcam per accedere alle videochiamate. Cosa che invece non infastidisce gli estroversi perché le call on line richiedono di leggere i segnali sociali, con più attenzione rispetto a quando ci confrontiamo di persona. A tal proposito Microsoft Teams sta implementando funzionalità aggiuntive, tra cui una funzione di “alzata di mano”, per permettere alle persone di prenotarsi per un intervento e di non trovarsi in situazioni di imbarazzo.
Verso la nuova normalità
Per adattarsi a questo nuovo trend Uber ha deciso di dare agli utenti la possibilità di selezionare la modalità silenziosa duarnte i viaggi, avvisando i conducenti che il passeggero non ha voglia di chiacchierare. La catena ICHIRAN, che ha ristoranti di ramen in Giappone e negli Stati Uniti, offre cabine da pranzo singole per eviatre il rumore e concentrarsi sul cibo. Probabilmente molti altri brand aumenteranno i servizi su misura per la pace e la tranquillità delle persone, e non solo per una questione di distanziamento fisico.